venerdì 23 luglio 2010
Degustazione Orizzontale del consorzio Chianti Rufina
Nella cornice del castello del Trebbio, la settimana scorsa si è svolta una "degustazione orizzontale" della vendemmia 2008 per verificare il livello medio della qualità proposta dal vino.
Per "degustazione orizzontale" non si intende assaggiare i vini stando sdraiati, ma sta ad indicare che tutti i consorziati hanno assaggiato i prodotti di tutti gli altri, con le bottiglie prive di etichette, in modo da giudicarli come una vera e propria commissione esaminatrice.
Essere messi sotto giudizio proprio dai diretti concorrenti sul mercato è un'operazione delicata e pericolosa perchè c'e' sempre la paura di fare figuruccia con il proprio vicino o addirittura dare un giudizio negativo al proprio vino. Però, allo stesso tempo, è una maniera oggettiva e concreta di verificare la genuinità del nostro lavoro.
La prova è stata comunque superata brillantemente, sia dalla nostra cantina, sia come livello generale del consorzio che si è attestato su ottimi livelli.
In the setting of the Trebbio’s castle, last week there was a "horizontal tasting" of the 2008 harvest to check the average level of quality presented by wine.
"Horizontal tasting" don’t means taste wine lying down, but indicates that all associates have tasted the products of all other, with bottles with no labels, to judge as a real jury.
Be put on trial by direct competitors in the market is delicate and dangerous, because there's always the fear of making a fool with an other associate or even of giving an adverse opinion in the owner wine. At the same time, it is a practical and objective way to verify the authenticity of our work.
However, the test was successfully passed, both our winery than the consortium, which are at optimal levels.
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giovedì 8 luglio 2010
MONTE CARLO WINE FESTIVAL. Le radici profonde della viticulcura
Continua la nostra piccola panoramica nell'ambito dei festival del vino per capire quali questioni vengono sollevate dall'incontro degli operatori del settore.
Il caso del Monte Carlo Wine Festival, per esempio, non passa inosservato. Gli incontri e i dibattiti organizzati per il festival sono stati interamente incentrati sulla filosofia della produzione vinicola del nuovo decennio.
Partendo dal presupposto che dai fattori naturali geologici a quelli climatici, dalla vite alle altre essenze vegetali, dai più piccoli microbi ai più grandi animali fino all’uomo che coabitano uno stesso ecosistema: ogni cosa lascia la propria traccia dentro la bottiglia di vino.
In quest'ottica l'importanza dei vitigni autoctoni e un metodo di cultura artigianale, che si rimanda al riadattamento delle tecniche proprie di ogni territorio di cui possiamo trovare traccia anche nell'antichità, conferisce un valore culturale che arricchisce il vino prodotto.
Nuovamente ci si trova a discutere, quindi, di coltivazione biodinamica: la frontiera capace di recuperare il grande valore pratico della sapienza contadina e traghettarlo verso il mondo industriale del 2010.
Sulla rete ci si imbatte facilmente in discussioni su cosa i termini "biodinamico" o "biologico" dovrebbero significare; la questione su una nuova regolamentazione delle lavorazioni e affinamenti che vengono operati sul vino in cantina e una maggiore trasparenza dell'etichetta interessa, fa discutere e infiamma gli animi.
A confondere ancora di più le acque ci pensa la comunità europea che, il 18 giugno, ha ritirato la normativa per una prima regolamentazione delle pratiche enologiche dei vini biologici.
Se è vero che ogni zona vinicola ha cultura, storia e metodi di produzione propri solo una pianificazione di strategie e regole comuni a tutti i produttori per la sostenibilità ambientale ed economica del territorio potrebbe realizzare forse meglio di tecniche di coltivazione ancestrali, un legame ancora più saldo tra gusto del vino e zona di produzione.
We continue with our overview of the wine events to understand the benefits and issues raised by operators in this sector.
The Monte Carlo Wine Festival, for example, doesn’t go unnoticed. The meetings and the discussions organized for the festival were fully focused on the philosophy of wine production in the new decade.
We assume that many different factors leave their mark in the bottle of wine in a lot different ways, from natural geological factors to climatic factors, from the vines to other plant essences, from the smallest microbe to the largest animals, including humans, that cohabit the same ecosystem.
In this way, has a cultural value that enhances the wine the importance of native vines and the method of traditional cultivation, taking techniques and specific characteristics of each area.
Again there is talk about biodynamic farming: the practice able to recover the great practical value of the peasant wisdom to going to it in the industrial world of 2010.
On the Net you come across discussions about what the terms "biodynamic" or "organic" should mean; the question of working on a new regulatory and improvments that are made on the wine cellar and greater transparency of the label interest, do discuss about it.
The European community confuses even more ideas: the June 18, 2010, legislation was enacted for an initial regulatory oenological practices of organic wines.
Although each area has wine culture, history and methods of their production, only planning strategies and rules to all producers for the environmental and economic sustainability of the territory could achieve a link more balanced between taste and wine production area, perhaps best of ancestral farming techniques.
venerdì 2 luglio 2010
London International Wine Fair 2010. London Calling
London International Wine Fair registra 13,700 visitatori, tutti operatori professionisti, che hanno affrontato tra l'altro i blocchi aerei causati dalle ceneri del vulcano islandese. La produzione inglese è molto ridotta, quindi il Regno Unito e' uno dei maggiori paesi importatori al mondo e non c'e' da meravigliarsi che questa fiera sia tanto importante.
Dal sito della manifestazione si legge che è stato registrato un'aumento di presenze straniere, confermando una apertura sempre più globale del mercato, e per la prima volta si sono assaggiati anche i vini dell'India.
Gli eventi e le attività della fiera sembrano aver definito un "censimento" delle realtà vinicole all'alba del nuovo decennio.
"Wine Intelligence" è il titolo di alcuni seminari volti a dipingere un quadro delle attuali figure professionali impiegate nella viticultura e dell'identità dei i futuri consumatori che detteranno le tendenze del mercato dei prossimi anni.
Tutti i giorni della fiera ci sono stati convegni sulla vinicoltura biodinamica: come i cicli lunari possono influenzare la vendemmia e la maturazione del vino favorendo lo sviluppo di note più fruttate o tanniche, di profumi intensi e maturi o di accentuata acidità
Infine, la vendita e la promozione on-line è stata al centro dell'attenzione anche a questa fiera: Get Blogging!, un cilclo di incontri di 3 giorni, ha sottolineato ancora una volta che la comunità di appassionati del vino è più che fiorente su blogs, Twitter e social network in genere.
Per saperne di più:
http://2010.londonwinefair.
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http://2010.londonwinefair.
London International Wine Fair has had the record 13.700 visitors, all professional operators, despite the problems caused by the ashes of the Icelandic volcano. The English production is very low, for this motive the United Kingdom is one of the major importing countries in the world and there's no wonder that this fair is so important.
On the website of the event we read that has been an increase of foreign presences, confirming an increasingly open global market, and, for example, is the first time that you can also taste indian wines.
"Wine Intelligence" is the title of seminars aimed at painting a picture of current professionals employed in viticulture and the identity of prospective consumers that dictate market trends in the coming years.
Every day of the fair there have been conferences on biodynamic viticulture: such as lunar cycles may affect the maturation of the wine harvest and encouraging the development of fruity flavours or tannic notes, strong scents and ripe or accentuated acidity.
Finally, the center of attention at this exhibition has been the sales and the promotion online: “Get Blogging!”, a ciclo three days of meetings, showed once again that the community of wine lovers is very large and active on blogs, Twitter and social networks in general.
Read more:
http://2010.londonwinefair.
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