venerdì 16 aprile 2010

VINITALY 2010. Le Luci e le Ombre dell'evento.



Vinitaly 2010 ha segnato un aumento degli espositori e dei visitatori con sicuri benefici all'economia dell'area veronese e a tutto l'indotto che ruota attorno all'evento fieristico.
E' stato attribuito a questo fatto un segnale della generale ripresa economica del paese.

Ma anche le aziende vinicole, su cui l'evento si basa e trae il suo fascino, hanno trovato utile il loro sforzo promozionale?

La natura stessa della fiera è quella di essere molto specializzata: un punto d'incontro del mondo vinicolo con gli operatori del settore alberghiero, agricolo, della distribuzione di prodotti alimentari e della ristorazione.
Il successo di pubblico registrato, seppur gradito, ha portato negli stand un afflusso di curiosi o semplici appassionati che non lavorano nel campo e che ha in qualche modo "ingorgato" il programma di incontri con rappresentanti e compratori.

Pochi accorgimenti organizzativi potrebbero essere utili per far svolgere meglio le attività dei partecipanti.

Dedicare un giorno della manifestazione esclusivamente al grande pubblico, lasciandone altri dedicati all'ingresso di soli visitatori accreditati che lavorano nel settore. Per esempio, far terminare la manifestazione la domenica, dedicando questo giorno ai visitatori "amanti" del buon bere e a tutti gli eventi e gli incontri che possano interessare chi non conosce ancora la grande realtà della produzione vinicola italiana e lasciare i giorni precedenti solo agli operatori del settore.

Oppure, modulare il costo dei biglietti dell'ingresso in modo da "invogliare" il grande pubblico a partecipare in determinati giorni.

Proprio quest'anno che la manifestazione è stata anche palcoscenico istituzionale, con la visita del Capo dello Stato Napolitano, e si è riscontrato un notevole successo di pubblico, si dovrebbe prestare attenzione al rischio di mescolare troppi contenuti e troppi eventi.
E' importante non far perdere alla manifestazione il suo aspetto professionale, trasformandola esclusivamente in un evento mediatico-promozionale.

E' importante anche mantenere viva la manifestazione, in modo che il maggior numero di realtà vinicole italiane possa rappresentarsi. Eppure è la durata stessa del Vinitaly che rende il costo di allestimento fieristico molto elevato, rendendo proibitivo per molti piccoli produttori presentare di persona i propri vini.

Sono davvero necessari così tanti giorni di fiera per far conoscere in dettaglio la produzione di una casa vinicola ed esaurire i relativi contatti commerciali?

Forse, per promuovere veramente il prodotto "vino", basterebbe trasformare il Vinitaly in una manifestazione biennale, come molte altre mostre famose per il loro alto contenuto tecnico e professionale.

Per esempio, alternando il Vinitaly con le edizioni con Vinexpo di Bordeaux si riuscirebbe ad avere un'unica e autentica vetrina europea da mostrare a tutti gli operatori del settore, comunitari ma soprattutto extra-comunitari.

Vinitaly 2010 marked an increase of exhibitors and visitors with big benefits for the entire economy of Verona and its offshoots, thanks to the turn of money that revolves around the event.
A signal of general economic recovery it's been attributed to this fact.

The wineries, thanks to which the event is based on and derives its charm, have founded them useful promotional effort?

The nature of the fair is to be highly specialized: a meeting place of the wine world with the operators of the hotel industry, agriculture, food distribution and catering.
So many visitors, although welcomed, have invaded the stands and somehow "have engorged" the program of meetings with representatives and buyers.

A few organizational tricks might be useful to better perform the activities of participants.

Dedicate one day of the event exclusively for the general public, leaving the entry of the other days only to the accredited visitors that work in that sector.
For example, one solution could be to finish the event on Sunday, dedicating this day to visitors "lovers" of good wine and to all events and meetings that may affect those who do not yet know the reality of the great Italian wines, and to leave the precedent days only to professional visitors.

Alternatively, adjust the cost of entry tickets to "entice" the general public to attend on certain days.

Just this year, that the event was a stage institutional, thanks also to the visit of the Head of State Napolitano, and has found considerable success with the public, it was even more necessary to pay attention to the risk of mixing too much content and too many events.
It’s important not to lose the professional appearance of the event, transforming it into a general media-promotion fair.

It’s also important to keep alive the event, so that many Italian wineries can be represented. But it’s also the actual length of Vinitaly that makes the cost of the exhibition very high, making it prohibitive for many small producers to present their wines in person.

Need really so many days of the exhibition to publicize and present in detail the production of a winery and its business contacts?

Perhaps to really promote the product "wine" would be enough to transform the Vinitaly a biennial event, like many other biennial exhibitions famous for their high technical and professionalism.

For example, alternating Vinitaly with the Vinexpo of Bordeaux, will be able to have a unique and authentic European showcase to show to all stakeholders, especially non-EU.